The Game.

the game!

Un libro boomer scritto per boomer (di tutte le età)

Un libro ‘strano’. Non posso dire che The Game non mi sia piaciuto, è un libro molto interessante che, nell’essere stato scritto nel 2018, è su certi punti anche avanguardista per quelli che sarebbero poi stati gli sviluppi della società digitale moderna (tema del libro).

The Game tratta della storia della Rivoluzione Informatica sulla società, dalle sue origini negli anni 60’ del 900’, fino ai più recenti sviluppi. Il taglio dato da Baricco nella stesura del testo risulta essere un taglio molto personale, colloquiale in certi punti; Baricco stesso nelle prime pagine del testo riferisce al lettore come questo libro lo stia scrivendo principalmente per sé, e ciò si vede, si sente, si legge, Il lettore percepisce, attraverso l’esposizione, come gli argomenti siano fortemente filtrati dall’ottica e dall’entusiasmo dell’autore. Baricco scrive in maniera fantastica, estremamente chiare e precisa ma (e qui secondo me sta il fulcro dietro il ‘peso’ involontario del testo) troppo diretta, troppo per sé, e quindi, troppo fuori dal contesto che vuole raccontare. Mi spiego.

B. esplora l’evoluzione del sistema uomo-tastiera-schermo a partire dalle sue origini, senza però mai adattare al contesto, al periodo che sta trattando, il linguaggio e le informazioni che usa. lo stile è si chiaro e comprensibile, ma lento e pesante, eccessivamente attorcigliato attorno a figure retoriche e metafore che ben poco si allineano all’argomento, dallo stesso B. descritto come rapido e sintetico, della nuova civiltà digitale. C’è come una scarto, eccessivo secondo il mio modesto parere, tra quello che è l’elemento preso in analisi e l’esposizione dell’elemento stesso.

Non voglio qua scrivere o raccontare degli argomenti trattati dal libro, non è mia intenzione istantanea il commento dell’analisi effettuata nel testo (analisi che per certi versi mi trova molto concorde). Vorrei poter affermare di aver terminato la lettura di The Game con la stessa gioia e entusiasmo con cui Baricco molto probabilmente l’ha steso, ma il suo, per certi versi, nascondere i più importanti frutti della propria analisi nel fiume di parole di contorno con cui ricostruiva il proprio processo di sviluppo.. è stato, in determinati punti, frustrante.

Un testo che se letto con l’interesse di ricavarne spunti nuovi, con l’ottica di apprendere segreti saprà e potrà dare soddisfazioni, fermo restando il superare quella morbida barriera di contorno che Baricco ha costruito; e sì dico morbida perchè è questa la sensazione che ti lascia: informazioni, idee, concetti più o meno rivoluzionari o illuminanti, detti anche a chiare lettere, ma che si perdono nel marasma di esempi, espedienti narrativi, intromissioni dell’autore o, come detto poco sopra, metafore e figure retoriche.

Lo consiglieresti? Sì, ma non a tutti. Lo consiglio per una lettura ’non impegnata’ e a chi vuole uscire dall’ottica Boomer di paura per il Nuovo Mondo, per l’Extramondo del Game.